Dal MiMIT 70 milioni per rilanciare il polo siderurgico
AST Terni – Annunciata per fine maggio la possibile firma dell’accordo di programma per il rilancio del polo siderurgico AST di Terni. Il tavolo tenutosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha segnato un passo avanti decisivo, confermando la volontà congiunta delle parti coinvolte di procedere alla sottoscrizione entro i tempi previsti.
L’incontro ha visto la partecipazione del Gruppo Arvedi, attuale proprietario dello stabilimento, dei rappresentanti del MiMIT, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Umbria e delle principali organizzazioni sindacali. Durante la riunione è stato illustrato lo stato di avanzamento del piano industriale e definite le modalità di intervento per l’attuazione delle misure previste.
L’elemento centrale dell’intesa è costituito da un investimento complessivo di 560 milioni di euro, di cui 70 saranno garantiti direttamente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il piano prevede la modernizzazione degli impianti produttivi attraverso l’introduzione di tecnologie avanzate, in grado di migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale.
Il programma ha tra gli obiettivi principali la salvaguardia dell’occupazione, sia per i lavoratori attualmente impiegati nel sito ternano sia per l’indotto che gravita attorno all’acciaieria. Le misure proposte puntano a garantire la continuità operativa della produzione e a consolidare la posizione dell’impianto nel panorama siderurgico nazionale.
Il Governo, attraverso l’azione coordinata dei ministeri competenti, ha ribadito il proprio impegno nel sostenere il processo di rilancio, considerato strategico per l’economia regionale e per il settore industriale italiano. In questa direzione si inserisce l’apporto pubblico destinato a integrare le risorse del gruppo industriale, con l’obiettivo di accompagnare l’intero processo di trasformazione e di innovazione del polo.
Secondo quanto comunicato dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Emanuele Prisco, l’esito del tavolo conferma la validità del percorso intrapreso e la concretezza degli strumenti messi in campo. La sinergia tra istituzioni e soggetti industriali – ha fatto sapere – rappresenta un modello di collaborazione volto a creare sviluppo, salvaguardare competenze e rilanciare un comparto produttivo cruciale per l’Umbria.
Il Sottosegretario ha inoltre evidenziato il ruolo attivo del Governo nel processo di definizione dell’intesa, ricordando che già nei giorni scorsi, nel corso di un precedente incontro con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, erano emersi segnali positivi rispetto alla conclusione dell’accordo.
L’operazione, frutto di un lavoro avviato nei mesi precedenti, si colloca nel contesto di una strategia nazionale più ampia di rilancio dei siti industriali chiave, in un’ottica di riconversione sostenibile e crescita tecnologica. Il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica risponde infatti alla necessità di coniugare l’innovazione industriale con il rispetto degli obiettivi ambientali, attraverso una transizione che salvaguardi i territori e promuova processi produttivi a basse emissioni.
Il piano prevede l’adozione di soluzioni impiantistiche di nuova generazione, con l’introduzione di tecnologie orientate alla riduzione dell’impronta ecologica, all’aumento della competitività e alla valorizzazione delle risorse umane. Gli interventi programmati riguarderanno non solo il cuore produttivo dell’impianto, ma anche le infrastrutture e i servizi a supporto del ciclo siderurgico.
Con la conferma della firma entro la fine del mese, si avvia la fase conclusiva di un percorso ritenuto strategico sia dal punto di vista industriale sia dal punto di vista occupazionale. La Regione Umbria, presente al tavolo, ha condiviso la linea d’azione definita a livello ministeriale, riconoscendo nell’accordo uno strumento decisivo per assicurare continuità e rilancio al sito produttivo.
L’AST di Terni rappresenta da oltre un secolo un punto di riferimento per la produzione di acciaio inox in Italia. La sua rilevanza storica ed economica si riflette nella centralità attribuita al progetto di rilancio, che punta a trasformare il sito in un esempio di sostenibilità, efficienza e solidità industriale.
Il coordinamento tra Governo, aziende e parti sociali viene indicato dagli attori coinvolti come la chiave per affrontare con efficacia le sfide poste dal nuovo scenario industriale. Il sostegno istituzionale al piano Arvedi conferma la volontà di preservare la leadership produttiva del comparto e di garantire al territorio umbro un futuro industriale competitivo e stabile.
L’intesa, se confermata nei tempi annunciati, aprirà la strada alla realizzazione operativa degli interventi, segnando una svolta per il rilancio della siderurgia nazionale attraverso un modello di sviluppo basato su innovazione e responsabilità.
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