Roberta Casali, Vice-President for Finance and Risk Management di ADB, in occasione del 58esimo meeting annuale di ADB (Asian Development Bank) a Milano ha dichiarato:
“Rappresento la Banca Asiatica di Sviluppo (Asian Development Bank – ADB) come primo vicepresidente italiano per la finanza e la gestione del rischio. La banca ha una lunga storia, come ricordato questa mattina dal nostro presidente e dal Governatore Panetta durante l’introduzione di questo importante evento, significativo sia per l’Italia sia per la Banca in Europa, dato che si tratta del primo evento nel nostro Paese dopo oltre un decennio.
La ADB è stata fondata nel 1966 e l’Italia è tra i membri fondatori. Attualmente, la Banca conta 69 membri, di cui 50 sono paesi in via di sviluppo situati nella regione Asia-Pacifico, incluso il recente ingresso della Turchia tra i paesi in via di sviluppo. I restanti membri sono esterni alla regione. Disponiamo di 43 uffici di rappresentanza ben distribuiti e offriamo non solo finanziamenti, ma anche assistenza tecnica, consulenza e programmi di capacity building per i nostri paesi membri.
Nel 2024, la Banca ha registrato 24,3 miliardi di dollari di impegni con risorse proprie, oltre a 14,9 miliardi di dollari in co-finanziamenti. Si tratta di cifre significative, che dimostrano la portata del nostro intervento. Tuttavia, non forniamo soltanto risorse finanziarie, ma instauriamo anche relazioni solide con i governi e gli stakeholder di tutti i nostri paesi membri nella regione Asia-Pacifico.
Come è stato detto più volte, unire le forze è fondamentale: tutti noi possediamo buone idee, conoscenze approfondite dei problemi e strumenti di monitoraggio e misurazione. Molti dati sono già disponibili. A tal proposito, segnalo il nostro report “Asian SME Monitor 2024”, pubblicato lo scorso novembre, che consiglio vivamente di consultare per l’approfondimento dei dati.
Le micro, piccole e medie imprese (MPMI) sono, come già affermato, la spina dorsale delle economie asiatiche e per la nostra banca rappresentano una priorità strategica. Il nostro obiettivo è supportare sia gli obiettivi dei governi, sia le strutture economiche locali.
Dalla recente revisione delle nostre priorità strategiche, sono emerse cinque direzioni fondamentali. Tra queste, due sono cruciali per le MPMI: il rafforzamento delle operazioni del settore privato e la costruzione di una resilienza climatica efficace. A questo proposito, vorrei condividere due numeri molto significativi: le MPMI creano il 65% dei posti di lavoro, tuttavia, ricevono solo il 17% dei prestiti bancari.
C’è quindi una forte discrepanza tra la rilevanza economica delle MPMI e il loro accesso ai finanziamenti. È evidente che i numeri non tornano, e per questo motivo, come banca multilaterale di sviluppo, dobbiamo unire le forze– settore pubblico e privato – per cambiare questa situazione.”
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