Le imprese sarde scommettono sulla finanza alternativa – HUB4FIN


In collaborazione con HUB4FIN

La Sardegna laboratorio di finanza e di impresa, sotto il segno dell’innovazione. Un centinaio di imprese sarde, fra pmi e start up innovative, hanno aderito al progetto “Hub4Fin: centro di accompagnamento alla finanza” attivato dallo Spoke 4 del Pnrr, e parte del più vasto ecosistema e.INS – Ecosystem of Innovation for Next Generation Sardinia, che vede come capofila la Camera di commercio di Sassari, insieme con gli enti camerali di Cagliari-Oristano e Nuoro e alle Università di Cagliari e Sassari. Progetto scandagliato in ogni suo aspetto al Finance day che si è svolto nella sala convegni di Promocamera, a Sassari.

Un’intera giornata dedicata alla finanza e a illustrare alla società e agli imprenditori interessati l’offerta di strumenti di finanza alternativa proposti alle aziende sarde proprio dal progetto Hub4Fin. Ciò che è nella pratica Hub4Fin lo spiega il presidente della Camera di commercio di Sassari, Stefano Visconti: “È un progetto di finanza complementare e alternativa per le imprese che vogliono accrescere le proprie conoscenze e competenze, e si compone di due step: il primo è a livello consulenziale, ossia un consulente fa prendere conoscenza alle imprese delle varie strumentazioni finanziarie a loro disposizione; la seconda fase, l’affiancamento di un advisor che setta le esigenze della specifica impresa sulle colonne d’Ercole di quell’azienda”, precisa.

“Abbiamo pensato di proporre soluzioni di finanza alternativa perché non tutte le imprese – sottolinea Visconti – hanno progetti che possano essere finanziati direttamente dalle banche e hanno necessità particolari. Esistono tanti altri strumenti, per esempio, il crowdfunding, ma non solo, ne esistono tanti altri, che non passano per i canali finanziari tradizionali”. Le imprese che intraprendono il percorso proposto da Hub4Fin, possono quindi provare a realizzare i loro progetti attraverso strumenti finanziari che non presentano i tanti paletti, a volte insormontabili, posti dal sistema creditizio tradizionale.

Il presidente nazionale di Unioncamere, Andrea Prete, entra nello specifico delle pmi italiane: “Sono sempre state l’asse portante dell’economia del nostro Paese. Oggettivamente ora siamo in un momento particolare, perché alcuni dati rivelano una difficoltà del sistema delle piccole imprese. Fino a 10 anni fa il 49% del fatturato complessivo delle aziende era realizzato da piccole imprese, oggi quel dato è sceso al 43%”, spiega.

“Poi – aggiunge – c’è un altro aspetto da sottolineare, che è quello della difficoltà a trovare le competenze. Alcune figure professionali sono introvabili, sono molto richieste e se devono scegliere, scelgono le grandi imprese. Questo ha comportato dalla fine del covid un calo degli investimenti in ricerca e innovazione delle piccole imprese. Quindi è necessario immaginare percorsi diverse, fare rete e promuovere sinergie e fusioni fra imprese. Così si possono fare passi avanti in un mondo che tecnologicamente avanza sempre di più e con un’accelerazione significativa”. 
   

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