“Senza manifattura le Marche sarebbero morte, ora sosteniamola con l’innovazione”

“Le Marche sono una regione manifatturiera. Senza la manifattura saremmo morti”. 

È il messaggio forte lanciato da Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e candidato alla guida della Regione Marche, intervenuto al congresso regionale del Psi a Ancona. 

Un intervento che ha toccato i principali nodi dello sviluppo marchigiano, tra imprese, sanità, intelligenza artificiale e welfare.

“C’è tanto da fare – ha detto Ricci – a partire dalle aree interne, ma soprattutto sul fronte dell’impresa. Dobbiamo sostenere in modo innovativo il nostro sistema manifatturiero, che rappresenta il cuore economico della regione”. 

Ricci ha evidenziato come oggi la crescita delle Marche sia sotto la media nazionale, già al di sotto delle previsioni economiche. 

“Se non ci fossero i 200 miliardi del Pnrr del Next Generation EU, oggi saremmo a crescita zero o addirittura in recessione. E ricordiamolo: l’Italia, con il centrodestra al governo, ha votato contro quei fondi in Europa”.

Con l’avvio dei tanti cantieri legati al Pnrr, Ricci mette in guardia dalle operazioni di propaganda: “Adesso vedremo tagli di nastri, inaugurazioni, ma quei finanziamenti non li avremmo mai visti se fosse dipeso da chi oggi governa”.

Uno dei punti cardine del suo intervento è stato il ruolo dell’intelligenza artificiale nello sviluppo industriale. 

“Stati Uniti e Cina hanno la leadership, ma l’Italia può diventare leader europeo nell’applicazione dell’AI alla manifattura. Le grandi aziende già la utilizzano, sono le piccole a non farcela. Dobbiamo destinare risorse proprio a questo segmento”.

Infine, Ricci ha posto l’accento sull’invecchiamento della popolazione e sulle nuove fragilità sociali: “È un tema sparito dai radar, ma che impatterà fortemente sul welfare, sui servizi sanitari, sulle disabilità, sulle dipendenze e sul disagio giovanile. Cambieranno i prodotti, cambierà il modo di vivere. Anche qui la tecnologia applicata alla manifattura può offrire nuove soluzioni. Serve una strategia che coniughi sviluppo, innovazione e coesione sociale”.