Oltre alle detrazioni, continua a regime l’assegno unico universale. La misura, entrata a pieno titolo nella struttura del welfare familiare, verrà adeguata all’inflazione con una rivalutazione prevista nei prossimi mesi. I fondi stanziati per l’assegno nel 2025 sono pari a circa 19 miliardi di euro, con la possibilità di incrementi in base al numero dei figli e alla loro età.
Congedi parentali rafforzati: più tempo retribuito per mamme e papà
Un’altra colonna della riforma è rappresentata dall’estensione dei congedi parentali retribuiti. Con l’ultima legge di bilancio, il governo ha introdotto la possibilità di usufruire di un ulteriore mese al 60% della retribuzione, dopo i primi sei mesi classici. Un’opzione che, nella visione dell’esecutivo, incentiva un’equa distribuzione dei carichi familiari e favorisce la permanenza delle donne nel mercato del lavoro.
La ministra Eugenia Roccella, titolare della Famiglia, ha definito questo provvedimento “una misura strutturale di civiltà, non solo di assistenza”, evidenziando l’approccio culturale che il governo intende imprimere sul fronte del lavoro femminile e della genitorialità condivisa.
Il piano nidi e i bonus per la prima infanzia
Sul piano infrastrutturale, il potenziamento della rete dei nidi resta una priorità. Sono già stati allocati 734 milioni di euro a valere sul PNRR per la creazione di nuovi posti nei servizi per la prima infanzia, con l’obiettivo di superare la soglia del 33% di copertura. La ministra Valditara ha confermato che le risorse saranno concentrate nelle aree più carenti, con particolare attenzione al Sud.
Nel frattempo, il bonus nido è stato rifinanziato e potrà arrivare fino a 3.600 euro per i redditi ISEE più bassi, in particolare per le famiglie con due o più figli sotto i sei anni.
Sgravi per chi assume mamme, priorità casa e istruzione
Nel pacchetto famiglia rientrano anche sgravi contributivi per chi assume madri con figli minori. Le agevolazioni, pensate per le imprese ma con un riflesso diretto sulle lavoratrici, mirano a ridurre il gender gap occupazionale.
In parallelo, il governo lavora a misure sul fronte abitativo – con priorità nei bandi per l’edilizia residenziale pubblica alle famiglie numerose – e su quello educativo, prevedendo incentivi per le scuole paritarie e agevolazioni per le mense e il trasporto scolastico.
La visione del governo: “Una Repubblica a misura di bambini”
“Investire nella famiglia significa investire nel futuro del Paese”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni, ricordando che la denatalità è un’emergenza che richiede risposte immediate e coraggiose. Per Palazzo Chigi, il rilancio delle nascite non può che passare da un’alleanza tra Stato, enti locali e cittadini, in cui il sostegno alla genitorialità sia concreto e continuativo.
Un’idea di società in cui – nelle parole del ministro Giorgetti – “ogni figlio sia accolto come una ricchezza, non come un costo”. E dove il sistema fiscale, i servizi e il mercato del lavoro parlino finalmente la stessa lingua: quella della natalità.
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