Fisciano, in provincia di Salerno, diventerà la seconda città solare d’Italia dopo Rimini e la prima in Campania. È stato firmato, oggi al Comune, un patto di responsabilità sociale pubblico-privato nell’ambito di un progetto che promuove la sostenibilità energetica, rendendo protagonista la comunità per ridurre i costi dell’energia. L’iniziativa, promossa da Solar Info Community srl Sb e Genea Consorzio Stabile con il patrocinio del Comune di Fisciano, nasce da un lungo percorso di ricerca e innovazione sviluppato dal dipartimento di Chimica industriale e dal Tecnopolo di Rimini, che insieme hanno dato vita al progetto di comunità solare, oggi riconosciuto tra i 30 programmi più rilevanti nella valutazione della qualità della ricerca 2020-2024 dell’Università di Bologna.
Il programma ‘Fisciano Comunità Solare 2035’ rappresenta un esempio di collaborazione tra amministrazione pubblica, cittadini e imprese, che si impegnano con azioni concrete per costruire un futuro più sostenibile. Sono sei gli imprenditori che si sono ritrovati per sottoscrivere il loro impegno davanti al sindaco di Fisciano. “Siamo orgogliosi del fatto che Fisciano è il secondo comune in Italia ad attivare la comunità solare – dice il primo cittadino, Vincenzo Sessa – potremmo essere esempio virtuoso per chi vorrà seguire questo percorso”. Il vicepresidente della Provincia di Salerno, Giovanni Guzzo, fa notare che “la Provincia di Salerno è tra le più estese d’Italia, con 158 comuni, possiede 144 plessi scolastici di istituti superiori, 18 musei e 46 immobili di proprietà. Anche noi, quindi, guardiamo con attenzione a questi protocolli: che possa essere l’inizio di un nuovo percorso la fase di un nuovo domani”.
Walter Ganapini, cofondatore di Legambiente ed ex presidente di Greenpeace Italia, attualmente coordinatore del comitato scientifico del progetto di sostenibilità della Fabbrica di San Pietro e membro onorario del comitato scientifico dell’Agenzia europea dell’Ambiente, in videcollegamento, non ha dubbi: “La strada è defossilizzare i flussi di materia e di energia. Si può essere sani solo in un ambiente sano, ‘one health’: è necessario innanzitutto giungere al cambiamento dei modelli stili di vita”. (AGI)
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